Seo Quiz #1 per principianti

Solo il file robots.txt esiste, tutti gli altri ad eccezione di humans.txt (che non ha scopi SEO) sono inventati.

Spero che nessuno abbia indicato che Penguin sia la mascotte di Google (in realtà è quella di Linux), ma Google Penguin è un aggiornamento periodico che Google integra al suo algoritmo per individuare i siti che utilizzano in maniera innaturale i link verso il proprio sito.

In realtà Google è capace di interpretare e posizionare tutti gli indirizzi proposti. Ci sono casi di siti con un indirizzi come la risposta errata n.4 che ottengono visite interessanti, ma probabilmente il successo è dovuto ad altri fattori, come la popolarità.

Tuttavia una buona prassi è quella di utilizzare indirizzi web ben descrittivi, brevi e coincisi e senza l’uso di termini inutili e fuorvianti.

In maniera diretta nessuno.

Google non va a scandagliare pagine all’interno facebook o twitter. Potrebbe utilizzare Google+ come parametro di riferimento e di sicuro lo utilizzerà per trarre alcune informazioni.

Tuttavia quest’ultimo influenza in maniera diretta solo gli utenti loggati.

Però una buona strategia Social potrà influenzare di sicuro in positivo la percezione degli utenti del proprio sito web e scaturire eventi che poi in seguito ci daranno successo sul ranking.

Cito Wikipedia: Il PageRank è un algoritmo di analisi che assegna un peso numerico ad ogni elemento di un collegamento ipertestuale d’un insieme di documenti, come ad esempio il World Wide Web, con lo scopo di quantificare la sua importanza relativa all’interno della serie.

E’ diffusa una voce che afferma che il pagerank non venga più aggiornato, ma ciò è falso.

Quello che non viene più aggiornato (spesso come prima) è il valore numerico presente nella Google Toolbar e che serviva come metro di valutazione della ipotetica qualità di un sito web. Probabilmente Google ha capito che questo valore aveva creato un mercato “nero” di backlink con relativi tariffari a discapito quindi della qualità e naturalezza dei link.

Google utilizza ancora il Pagerank nel suo algoritmo e viene aggiornato di continuo e ad ogni nuovo url che rileva subisce delle variazioni, tuttavia non ha più l’importanza di una volta, in quanto sono stati introdotti elementi aggiuntivi per classificare meglio una pagina web.

Riporto la pagina di Google con le istruzioni per i webmaster:

Norme sulla qualità – Norme specifiche

Evita le seguenti tecniche:

• Contenuti generati automaticamente
• Partecipazione a schemi di link
• Creazione di pagine con assenza o scarsa presenza di contenuti originali
• Cloaking
• Comandi di reindirizzamento non ammessi
• Testo o link nascosti
• Pagine doorway
• Appropriazione di contenuti
• Partecipazione a programmi di affiliazione senza apportare un sufficiente valore aggiunto
• Caricamento di pagine con parole chiave irrilevanti
• Creazione di pagine con comportamento dannoso, ad esempio di phishing o che installano virus, trojan o altro badware
• Utilizzo illecito del markup dei rich snippet
• Invio di query automatizzate a Google

Il mancato inserimento del title o  l’inserimento eccessivo di banner potrebbe comportare un cattivo posizionamento, ma non è contro le regole di Google.

L’utilizzo indiscriminato della cache invece è un termine inventato. Anzi, meglio si sfrutta la cache, meglio si velocizza un sito e migliori saranno i rendimenti di un sito web.

Spesso, molto spesso capita che i webmaster (anche i migliori) dimentichino di eliminare il blocco dell’indicizzazione nel file robots.txt.

Può capitare perchè dopo aver sviluppato un sito, presi dalla foga della messa in linea si trascuri un parametro così banale quanto vitale per l’indicizzazione del sito web.

Google non ci notifica mai che un sito non può essere ammesso, al massimo che è stato penalizzato.

La keyword density è un mito che gira imperterrito da anni nell’ambiente SEO.

E’ molto probabile che un utilizzo maggiore di una determinata parola chiave possa migliorare la pertinenza della pagina e quindi ottenere migliori posizionamenti.

Tuttavia Google utilizza un algoritmo estremamente complesso, e non esiste alcun SEO che possa stabilire quale sia la keyword density ideale, poichè non esiste.

Potresti scrivere un articolo con 10 ripetizioni della keyword ed ottenere la prima posizione, come anche con 2, oppure niente.

L’importante è curare bene i contenuti per soddisfare al meglio le esigenze degli utenti che ci cercano, non bisogna sforzarsi di far credere al motore che siamo i migliori, quando possiamo esserlo per davvero.

Google, come anche un qualsiasi essere umano non ha alcun mezzo tecnico per distinguere se un sito web sia dinamico o statico. O meglio, possono esserci indizi certi quando un sito è dinamico (es. dall’estensione della pagina)

Ma in ogni caso la risposta del web server verso l’utente (o il motore) è identica: Ossia un documento HTML.

Google inoltre non avrebbe alcun interesse ad indagare su come un webmaster desidera sviluppare i suoi contenuti.

La differenza potrebbe magari essere che un sito statico potrebbe avere una velocità maggiore, ma con dei sistemi opportuni di caching, è possibile ottenere prestazioni identiche a quelle di un sito statico.

Il meta tag keyword è un tag obsoleto che non è mai stato preso in considerazione da Google, e probabilmente credo che al giorno d’oggi possa essere anche rischioso utilizzarlo per evitare di indicare chiaramente a Google che vogliamo provare a fregarlo.

La meta description è utile ed influenza il ranking, ma il suo principale vantaggio è quello di convincere maggiormente gli utenti a cliccare sul nostro risultato.

l’HTML validato W3C è invece appurato che non apporta alcun beneficio, in quanto a Google interessa la sostanza, non la scrupolosità di aver utilizzato correttamente l’html. Tuttavia non consiglio di ignorare questo fattore al 100% in quanto un buon HTML potrebbe offrire dei tempi di caricamento del sito migliore con dei vantaggi indiretti sulla SEO.